L'AVULSS e' una Associazione voluta da Don Giacomo Luzietti e promossa dall' OARI.
L' acronimo AVULSS significa "Associazione per il Volontariato nelle Unità Locali Socio Sanitarie" mentre OARI "Opera Assistenza Religiosa Infermi"
E' nata dalla lettera della legge quadro 833 del 23 Dicembre 1978 di istituzione del Servizio Sanitario Nazionale.
L'AVULSS ha assunto veste giuridica a Milano il 3 Ottobre 1979.

L'attuale statuto e' stato modificato e approvato con atto notarile nell'assemblea del 3 Ottobre 2004 modificando l'associazione in federazione e i nuclei locali in associazioni federate alla Federazione AVULSS.
L'AVULSS e' una Associazione libera e autonoma di cittadini che, interpretando le diverse situazioni culturali, professionali, sociali, politiche, alla luce dei principi cristiani, si mettono soprattutto a servizio degli ultimi, sia direttamente, sia intervenendo nelle realtà socio-sanitarie.

SE TI GUARDI ATTORNO

Se ti guardi attorno

   c'è sempre qualcuno che soffre per te,

c'è sempre qualcuno che ride o piange accanto a te,

   c'è sempre qualcuno che desidera parlare di te,

c'è sempre qualcuno che ha bisogno del tuo sorriso,

   c'è sempre qualcuno che ignora il suo vicino,

c'è sempre qualcuno che sfugge il suo destino,

   c'è sempre qualcuno che impegna bene il suo tempo,

c'è sempre qualcuno che spreca il suo tempo,

   se ti guardi attorno troverai ogni giorno qualcuno.

 

                                                  Don Giacomo Luzietti

L'OARI di Busto Arsizio

L’OARI, ideata e promossa dal Sacerdote Don Giacomo Luzietti, ha in iniziato la sua attività nel 1961 come “Opera per l’Assistenza Religiosa agli Infermi”, allargando poi la sua attenzione a tutti i sofferenti come “movimento per l’animazione di una pastorale di speranza per l’uomo che soffre”.


COME VIVIAMO QUESTA APPARTRENENZA?

 
Noi, in un incontro mensile, il 4° venerdì di ogni mese, ci ritroviamo per vivere lo spirito dell’OARI attraverso un Rosario meditato.
I temi che di volta in volta vengono presi in considerazione sono legati o alla liturgia o alla vita di santi o a momenti forti della Chiesa.
Al Rosario segue poi un momento di riflessione del sacerdote sul tema scelto.
Cuore della serata è la preghiera spontanea e comunitaria rivolta a Dio per gli ammalati che incontriamo durante il nostro servizio, sapendo che molti di loro in quel momento sono in comunione con noi,  perché sanno della nostra iniziativa di preghiera.
Preghiamo anche per tutti i volontari e per i sacerdoti, nella ferma convinzione della Sua presenza in mezzo a noi.
“Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo già ottenuto e vi sarà concesso” (Mc. 11,24)
Quindi, ciò che ci anima sono la comunione di Dio e la preghiera, secondo la parola di Gesù: “Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me ed io in lui fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla” (Gv. 15,5). Vivificata dalla Carità infusa dallo Spirito e radicata nella speranza “che non delude” (Rom. 5,5), “l’attività dell’OARI è ordinata a valorizzare ogni sofferenza ed a coinvolgere la comunità cristiana nella preghiera e nel servizio di quanti soffrono” – (Statuto, art. 2)


IL FINE DEL NOSTRO INCONTRO


Noi crediamo che sia importante mettere insieme “preghiera” e “carità”.
Non c’è carità senza preghiera e non c’è preghiera senza carità, perché l’amore per Dio e per il prossimo sono inseparabili.
Chi di noi vuole percorrere le vie degli uomini per incontrarli come fratelli e portare loro solidarietà e speranza, deve gustare la bellezza della comunione interiore con il Signore.
Infatti, Egli vive in noi e ci dà così la forza di dimostrare nelle nostre opere e nelle nostre parole la Sua presenza e la Sua opera.